Sabato 14 novembre: Rock Against Religion – Riflessione sui fatti di Parigi

nazi-islam
LONG LIVE BATACLAN

Scrivere a caldo su simili vicende non mi fa affatto bene, e quindi mi esimo dal farlo, rimandando la funzione ad almeno 24 ore dall’accaduto; perché, se mi conoscete, potete ben immaginarvi (non oso immaginare fossi stato in onda…) come mi sarebbe uscita la carogna… Napalm, olocausto termonucleare, caccia aperta e amenità del genere.
Quindi archiviamo -per la seconda volta quest’anno- le prime reazioni istintuali.

Anche perché probabilmente la guerra tra poveri è uno degli obiettivi fondamentali (uno tra, non il principale) di questo tipo di operazioni terroristiche. Il primo obiettivo, esattamente come i bombardamenti ‘mirati’, ‘intelligenti’, ‘chirurgici’ dei nostri alleati, è quello di terrorizzare l’altro mondo. Entrambi non sono guerriglia, non è lotta armata, è terrore. Chiunque, dovunque può essere in qualsiasi momento colpito. Quando non discerni il bersaglio, questo può solo tremare.

Non a caso queste merde barbute, nonostante la concreta motivazione di voler interrompere i bombardamenti indiscriminati, non attaccano né caserme, né chiese, né luoghi istituzionali o finanziari.
Fateci caso: colpiscono, esattamente come fecero per decenni i fascisti e i servizi segreti italiani (con la longa manus della Cia), strade, piazze e treni. Luoghi popolari (dove di solito chi comanda non si vede).

chiesa illuminante

La grande pretesa moralità di questi religiosi si evince nella direzione della propria ira divina, contro quelli (manco ricchi) che vanno al bistrot, alla partita, a un concerto rock.

Posti dove potevo tranquillamente trovarmici. E non é retorica, dato che fino a poche settimane fa stavo programmando un giro a Parigi per assistere colà al concerto dei Motorhead. E di solito quando vado all’estero, giro per locali, musei, vedo concerti e mangio in posti simili a quelli colpiti. E sovente vado allo stadio.
Più o meno come tutti.
Almeno, come tutti quelli che non aborrono la musica rock, il football, arti più o meno degenerate – e se fate il conto, ne trovate di diversi tra entrambi i due presunti opposti schieramenti.

Adesso più che mai sono chiari, tramite la scelta degli obiettivi, gli incubi delle merde religiose: chi ride di loro (Charlie), chi apprezza le grandiosità e maledizioni del gioco fisico (Stade de France), la sfrenatezza estetica fisica e morale (Bataclan), il goder del cibo oltre l’obbligo nutrizionale, la socializzazione senza paletti.

Sono luoghi topici, quelli bersagliati, che ogni religione e ideologia che si rispetti eliminerebbe volentieri (o terrebbe sotto stretto controllo), sono anche quelli più facili da colpire, quelli più aperti, dove ci si mischia, ci si confronta, si sperimenta, ci si confronta, ci si perde.

Se ancora c’è qualcuno pronto a spiegare queste modalità di azione con i torti subiti, può tranquillamente cercarsi un posto in qualche ufficio dove magari non premono i bottoni che azionano i droni, ma trattano le carte burocratiche necessarie all’atto.

bella sharia
L’idea che il fine giustifica i mezzi, è spregevole, disumana, vigliacca e infame.
Se condividete quest’idea, per me siete da abbattere prima che lo facciate voi su altri.

Stante la sottomissione (per alcuni cercata e voluta) allo status quo, il secondo target è massimizzare il contrasto tra le cosiddette culture nazionali, politiche e religiose tra le fila di coloro di entrambe le parti (in alcuni casi, vittime ma compiacenti), e semplificare -mistificandolo- il conflitto trasformando le persone in popolo, in credenti.

Ma io non ho la minima idea di farmi prendere dall’ecumenismo demokratiko: questa é una guerra tra culture, e che questa non corrisponda alle bandiere nazionali o religiose è ora di capirlo definitivamente.
Questa é anche una guerra tra disgraziati, a volte tra vittime, nel momento in cui non capiscono quando si predispongono come pedine e quando si prestano come strumenti ultimi dell’ideologia.

Questa é una guerra individuale e sociale, per chi ancora si pensa individuo tra masse di colpevoli imbolsiti che si rappresentano per età, luogo di nascita, razza, tribù, preferenze sessuali, professione, colore della pelle, nazione.

leggi speciali

E’ per questo che non posso cancellare dalla testa l’idea che al posto delle vittime del Bataclan avremmo voluto persone liberamente armate, libere, almeno nell’evitabile ma possibile momento del mors tua vita mea, di non dover sperare nell’arrivo di forze speciali per sottrarli a un destino infame (immaginatevi attacchi del genere in Texas… o in Russia… eppure la gara a bombardare l’Isis è tra loro due..!!)

E’ per questo che gli individui scevri dalla demenza demokratika e buonista volgono non a una guerra tra religioni ma alla guerra contro le religioni, dopo aver inutilmente sperato che, almeno per una volta, non si inseguissero subito le dichiarazioni di papi imam rabbini e merda simile, subito seguiti dai propri idioti accoliti.
Così abbiamo dovuto assistere ad un documentario sui topi, dopo aver trovato la peste in casa nostra.

menage a trois

Non è un caso che il paese dei Pulcinella non sia mai stato bersaglio dei religiosi infami: qui c’è il loro collega con capponi, balivi e famigli, e cane non mangia cane.
E non è un caso che sia la laicissima Francia a essere stata colpita nei suoi luoghi e simboli più laici, due volte (o sei, o sette, a seconda di come li contiamo) in un anno.

Quando vedi i musulmani che si dolgono e spiegano che il vero Islam non è quello, sembra di sentire i cattolici che si rammaricano dei furti e stupri e oppressioni della chiesa e ribadiscono che quello non è il vero cristianesimo, sembra di riascoltare i mantra degli uomini in uniforme che discettano delle bombe in missione di pace accantonando alcune tragiche inevitabili perdite collaterali, sembra di assistere alle conferenze degli executive in doppiopetto che ammantano la deregulation della finanza di virtù taumaturgiche salvo alcune deprecabili degenerazioni a opera di pochi criminali, par di risentire i commissari che parlano di poche mele marce che non offuscheranno l’immagine del Corpo, sembra di rivivere le eterne banalità dei nostri politici democratici riguardo alla bontà del sistema democratico, unico sopravvissuto alla storia, nonostante qualche ineludibile controindicazione per cui siam messi come ben sapete, sembra di sentire l’eco (ché solo quello è rimasto) delle litanie liturgiche dei comunisti sulla bontà dell’uguaglianza che tutto livella e pialla, talvolta con malcelato zelo, anche la testa di chi si ostina a esibirla al di sopra della fila.
islam tolerance

Non possiamo attendere il momento di essere sotto il fuoco; nel frattempo dobbiamo renderci conto di chi ci isola, di chi legittima queste ideologie, di chi le tollera e di chi le sostiene e le appoggia.

Non va più lasciato spazio alcuno a nessun tipo di dibattito, delirio, giustificazione.
Chi crede di aver bisogno di un capo supremo e invisibile, è mio nemico.
Se già ci portiamo avanti con questo lavoro -indispensabile-, magari un po’ di tempo in più per cercarci un revolver l’abbiamo guadagnato.

ROCK AGAINST RELIGION

femen-islam

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e già che ci siete date un’occhiata

da: www.civiltàislamica.it

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2 Commenti

  1. Anonimo
    Anonimo 16 Novembre 2015 at 15:41 . Commenta

    ciao, interessante il contributo ma a mio parere il problema non è tanto la religione quanto l’imperialismo occidentale: quelle di venerdi sono comunque risposte al neocolonialismo francese, trovo peggiore una laica esportazione dell’illuminismo a suon di bombardamenti al fosforo che non la resistenza islamica condotta da commandos di ventenni delle banlieue

    sul Bataclan una precisazione: fino a poco tempo fa era proprietà di una famiglia dichiaratamente sionista, a aveva ospitato raduni come quello del Magav (corpo speciale di polizia israeliana); solo due mesi fa era stato rilevato da una società del gruppo Lagardère, una specie di Berlusconi francese con interessi anche nell’industria militare

    allo stade de France c’era la nazionale francese e il suo presidente

    nell’attacco del terzo commando probabilmente l’obiettivo erano solo i civili, ma anche qui forse siamo noi occidentali che abbiamo il primato di stragi di uomini donne e bambini…

    ps vignetta x un volantino:
    https://www.google.it/search?q=latuff+bataclan+la+stampa&rlz=1C1DVCB_enIT651IT651&espv=2&biw=1024&bih=677&source=lnms&tbm=isch&sa=X&ved=0CAcQ_AUoAmoVChMIxb7JqI2VyQIVwjIaCh2ejQsj#imgrc=r3zz7QX1T3wXGM%3A

  2. Livio
    Livio 17 Novembre 2015 at 14:51 . Commenta

    Umanamente sono dispiaciuto per le vittime francesi. Ma non sopporto l ipocrisia politica in genere. Quante vittime palestinesi, siriane, turche, libanesi curde ci sono state al mondo ma non ho mai visto tutto questo clamoroso share mediatico. La francia già sapeva dei siti terroristici xche Non li colpiva prima? No prima vendono le armi ai loro carnefici e poi il doppio gioco?

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