Interessante.Nessun velo ovviamente.Ma la liberta’sta nel come si ottiene questo risultato.Sorvegliando e punendo non di certo.Ecco lo stato francese avrebbe dovuto rendere le scuole zone libere dalla religione cioe'” a scuola la religione sta fuori”che e’ diverso da “tu col velo non entri”,benché lo sottintenda.
Sicuramente è quello che si intende con il concetto di Stato Laico. Si potrebbe parlare della scelta personale questo assolutamente, ma di per sé non ho trovato nulla di vergognoso.
Ma secondo me c’è pure poco da discutere… castigare il velo è una minchiata, è come multare un pagliaccio (che non fa ridere).. detto questo veli, burqa e abiti talari son una vergogna, sempre (guarda caso) esercitata sul corpo della donna, che fa paura ai religiosi di ogni risma (sempre guarda caso).
Ancora più vergognoso che il tema, posto con estrema lucidità e ironia e rispetto in questi 3 estratti.. sia così tabù da far nascere una nuova puntata di “dagli allo spex” dopo quella di un paio di anni fa..
ncriminata perché fai una riflessione? Ossia una considerazione attenta, con espressione di maturità e consapevolezza nell’esercizio del pensiero
Per favore,.
Quindi sei stato espulso per aver espresso un pensiero ? ma la sensibilità di chi hai offeso? qua il problema è molto più grave di una tua considerazione. Che brutto ambiente chiuso, ottuso. Invece di premiare il lavoro che fai per la radio ti hanno fatto un altro pippone
Ma qualcuno della redazione che abbia scelto per l’ epurazione, può cercare di spiegare pubblicamente il criterio di questa scelta? Così, giusto per spostarvi dal medioevo in cui vivete e per provare a collocarvi in un’ era leggermente più vicina…………state diventando quello che ho sempre odiato!!
Non riesco a trovare nulla di vergognoso nel provocare la nascita di nuovi pensieri e idee… Forse la libertà di pensiero ora si incanala con i paletti e gli slogan… Si… Il tempo del Punk Rock è proprio lontano… Espulso con verbale per queste parole… Non riesco a trovare un commento idoneo… la perplessità per ora placa il disturbo intestino che provo…
Ho ascoltato Black In e poi tutta la trasmissione di Mario, come faccio ogni martedì. Vorrei capire cosa c’è di “vergognoso” in ciò che ha detto Mario. Scrivere “Vergogna!” e basta, senza uno straccio di motivazione, è invece censorio, violento e vergognoso, quello sì. E indica la totale non-volontà di confronto e discussione. Non sono addentro alle questioni della radio ma mi sembra palese che c’è qualcosa di personale che poco ha a che fare con le cose dette o non dette.
Statemi bene tutt* quant*
Ma veramente bloccato per questo? Forse è inutile chiedersi il perché di questa decisione. Blackout evidentemente non è più quello che era, non è più un posto dove stare o da ascoltare. Va fatto qualcosa di diverso, inutile aprire dibattiti con questi.
ma sa dit gisto? un obbligo da parte dello stato fa sempre schifo, dici “il velo va abolito dapertutto” ma chi è che decide cosa va abolito e cosa va permesso? lo stato? ti riconosci nell’istituzione-stato? ci fanno schifo le leggi e lo stato quando ci pare, mentre inneggiamo allo stato quando mette il divieto di velo? potere che sottomette potere, decidiamo da quale parte del potere stare o puntiamo ad altro? visione strana dell’anarchismo te vè. Poi è essenziale rifletterci e discutere, facciamolo, ma prendere le difese dello stato francese per le leggi che impone mi sembra proprio fuori.
allora ritieni anche che sia giusto cacciare una persona perché fa una riflessione senza comunque incentrare la puntata sulla questione? ma solo per aver fatto una riflessione? il punto credo sia questo. grazie e ciao
Ciao csp… Sono in accordo con te per quanto riguarda lo stato e l’anarchismo… Ma trovo illogico che una semplice espressione o diciamo una provocazione possa farti espellere dai microfoni di una radio libera e libertaria, di movimento e per giunta uno dei suoi fondatori è proprio lo Spessore… Sarei lieto se questi dibattiti portassero a qualcosa di meglio e aprire la propria mente un po’ di più invece che finire nella trappola della censura… Spero ne potremo discutere dal vivo… A presto.
..e quand’è che avrei inneggiato alle leggi di qualsivoglia Stato? Se me lo fai notare (trasmissione, ora, minuto.. Più o meno, eh!) magari mi copro il capo di cenere, ma la vedo dura. Apprezzo la laicità della Francia che come tessuto sociale (loro la rivoluzione l’hanno fatta, noi ci siamo tenuti il Vaticano e ci sposiamo in chiesa anche tra compagni) hanno l’idea di citoyen al posto di quella di sudditi. Tutto lì.
Vedere che una radio contro la censura applicare la stessa a chi ha un’idea diversa dalla loro mi fa veramente ridere. L’anno scorso perché usava espressioni come “porca troia” considerate sessiste e discriminanti, oggi per aver manifestato la contrarietà a tutte le religioni viene considerato razzista. Non so se mi sono perso qualcosa ma tutto questo mi sembra assurdo.
Ho bisogno di un favore da parte di voi ascoltatori; da ieri sono a lavorare in montagna e non ho tempo né mezzi per farlo.
Mi cercate nella trasmissione in questione (20 aprile) la parte dove parlo del libro “La servitù volontaria” di Etienne de la Boetie e della Sindrome di Stoccolma? E magari mi mandate e/o pubblicate direttamente l’estratto audio come ho fatto con gli altri tre? Grazie.
«Ma certo i costumi, che in ogni cosa hanno gran potere su di noi, non hanno sotto alcun rispetto maggior efficacia che nell’insegnarci a servire e, come si dice di Mitridate che si assuefece a bere il veleno, a farci imparare a inghiottire e a non trovare per niente affatto amara la tossina della servitù.» (Discours de la servitude volontaire, traduzione mia, NdR). Ed eccoli là, i goscisti, i no-global, gli operaisti più o meno negriani, gli “autonomi”più o meno organizzati, gli “anarchici” più o meno transgenici, gli LGBT in cerca d’immortalità e tutti gli altri tecnocrati-sciamani en travesti, smascherarsi nella gigantesca purga che si sta consumando simultaneamente in tutto il mondo – grazie alla presunta emergenza globale da Coronavirus – contro il pensiero critico, contro l’autonomia dell’individuo, contro il luddismo «tecnofobo e nocivo», contro il dibattito democratico, investendo tutti i luoghi storici dei movimenti sociali. Rovesciando Debord, per loro e per l’epoca tutta «il più arcaico è anche il più moderno». Gli uni sposano dunque l’apartheid positivo né più né meno che la Corona britannica e certi regimi subsahariani passati o presenti; gli altri s’ergono avvocati ad avvocati e vendicatori dell’onore perduto di Vittorio-HIV-Agnoletto, di Paolo Villaggio, di Fausto-TWEED-Bertinotti, di Grazia-PMA-Francescato, di Rossana-MORETTI-Rossanda, di Toni-ELON-Negri, di Luca-TYSON-Casarini, che hanno portato le loro sprovvedute pecorelle a farsi massacrare a Genova. Perché non di Cesare, Pompeo e Crasso, dell’Ordine del Tempio e di Al Capone? Hammurabi non ce lo metti? E cosa dire di Batman (Veicolo del Covid-19), Pangolinman (alias La Cosa dei Fantastici Quattro, Tassista del Covid-19) e Spiderman (Ascensore del Covid-19)? Non che all’epoca i compagni non abbiano sottovalutato l’ampiezza e la virulenza della provocazione poliziesca costruita a Genova con la complicità di tutta quella bella gente davvero SINISTRA – a quel tempo ne discussi aspramente con Detour -, ma la libertà di parola (oh, Atene!), il dibattito democratico e la libertà di critica esistono apposta per evitare di commettere sempre gli stessi errori…
Dunque solidarietà piena e incondizionata a te e a La nave dei folli. Come direbbero i virologi, prevenire è meglio che curare. Grazie alle vostre «provocazioni», i sinistri e/o ambidestri amici di Hamas, di Putin e di Papa Francesco hanno perso la loro maschera tragica e i loro coturni sovversivi. E ora, avanti tutta!
Ancora una domanda, visto che il blog non mi ha permesso di completare l’editing della mia prolissa recensione: perché i sinistri/ambidestri amici dell’apartheid positivo fanno un’eccezione solo nel caso di Israele, il cui vigore in materia (vedi l’emarginazione dello yiddish, cioè di una parte della sua cittadinanza, o il trattamento inflitto ai critici del sionismo nazionalista) non è inferiore a quello dei loro regimi amici, o crypto-amici?
Spesso, mi manca la tua trasmissione e trovo l’espulsione una reazione eccessiva. Non mi spingo a definirla “staliniana” perché non conosco abbastanza bene le motivazioni che l’hanno accompagnata, ma mi sento di non condividerla. Di fatto nella trasmissione “incriminata” hai invitato a un dibattito, a una dialettica, e in questo non vedo niente che possa giustificare l’allontanamento da RBO. L’unico motivo che posso trovarvi è l’essere scivolato (in alcuni brevi frammenti) su un piano che poteva essere interpretato come “personale” (e su questo la redazione potrebbe avere le sue ragioni), ma non hai mai mancato di metterti in discussione e credo che la cosa si sarebbe potuta risolvere in altro modo.
Se dovessimo avere la stessa reazione tutte le volte che non siamo d’accordo con chi è ai microfoni o tutte le volte che mandate cordialmente a fanculo gli ascoltatori, la radio non esisterebbe più da un pezzo.
Naturalmente il mio è un commento da chi guarda (ascolta) dall’esterno.
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Interessante.Nessun velo ovviamente.Ma la liberta’sta nel come si ottiene questo risultato.Sorvegliando e punendo non di certo.Ecco lo stato francese avrebbe dovuto rendere le scuole zone libere dalla religione cioe'” a scuola la religione sta fuori”che e’ diverso da “tu col velo non entri”,benché lo sottintenda.
Vergognati
Di cosa? Di essere in possesso di logica e raziocinio?
Vergogna
non si capisce a cosa ti riferisci…
Sicuramente è quello che si intende con il concetto di Stato Laico. Si potrebbe parlare della scelta personale questo assolutamente, ma di per sé non ho trovato nulla di vergognoso.
Ma secondo me c’è pure poco da discutere… castigare il velo è una minchiata, è come multare un pagliaccio (che non fa ridere).. detto questo veli, burqa e abiti talari son una vergogna, sempre (guarda caso) esercitata sul corpo della donna, che fa paura ai religiosi di ogni risma (sempre guarda caso).
Ancora più vergognoso che il tema, posto con estrema lucidità e ironia e rispetto in questi 3 estratti.. sia così tabù da far nascere una nuova puntata di “dagli allo spex” dopo quella di un paio di anni fa..
ncriminata perché fai una riflessione? Ossia una considerazione attenta, con espressione di maturità e consapevolezza nell’esercizio del pensiero
Per favore,.
Quindi sei stato espulso per aver espresso un pensiero ? ma la sensibilità di chi hai offeso? qua il problema è molto più grave di una tua considerazione. Che brutto ambiente chiuso, ottuso. Invece di premiare il lavoro che fai per la radio ti hanno fatto un altro pippone
Ma qualcuno della redazione che abbia scelto per l’ epurazione, può cercare di spiegare pubblicamente il criterio di questa scelta? Così, giusto per spostarvi dal medioevo in cui vivete e per provare a collocarvi in un’ era leggermente più vicina…………state diventando quello che ho sempre odiato!!
Non riesco a trovare nulla di vergognoso nel provocare la nascita di nuovi pensieri e idee… Forse la libertà di pensiero ora si incanala con i paletti e gli slogan… Si… Il tempo del Punk Rock è proprio lontano… Espulso con verbale per queste parole… Non riesco a trovare un commento idoneo… la perplessità per ora placa il disturbo intestino che provo…
Ho ascoltato Black In e poi tutta la trasmissione di Mario, come faccio ogni martedì. Vorrei capire cosa c’è di “vergognoso” in ciò che ha detto Mario. Scrivere “Vergogna!” e basta, senza uno straccio di motivazione, è invece censorio, violento e vergognoso, quello sì. E indica la totale non-volontà di confronto e discussione. Non sono addentro alle questioni della radio ma mi sembra palese che c’è qualcosa di personale che poco ha a che fare con le cose dette o non dette.
Statemi bene tutt* quant*
Ma veramente bloccato per questo? Forse è inutile chiedersi il perché di questa decisione. Blackout evidentemente non è più quello che era, non è più un posto dove stare o da ascoltare. Va fatto qualcosa di diverso, inutile aprire dibattiti con questi.
ma sa dit gisto? un obbligo da parte dello stato fa sempre schifo, dici “il velo va abolito dapertutto” ma chi è che decide cosa va abolito e cosa va permesso? lo stato? ti riconosci nell’istituzione-stato? ci fanno schifo le leggi e lo stato quando ci pare, mentre inneggiamo allo stato quando mette il divieto di velo? potere che sottomette potere, decidiamo da quale parte del potere stare o puntiamo ad altro? visione strana dell’anarchismo te vè. Poi è essenziale rifletterci e discutere, facciamolo, ma prendere le difese dello stato francese per le leggi che impone mi sembra proprio fuori.
allora ritieni anche che sia giusto cacciare una persona perché fa una riflessione senza comunque incentrare la puntata sulla questione? ma solo per aver fatto una riflessione? il punto credo sia questo. grazie e ciao
Ciao csp… Sono in accordo con te per quanto riguarda lo stato e l’anarchismo… Ma trovo illogico che una semplice espressione o diciamo una provocazione possa farti espellere dai microfoni di una radio libera e libertaria, di movimento e per giunta uno dei suoi fondatori è proprio lo Spessore… Sarei lieto se questi dibattiti portassero a qualcosa di meglio e aprire la propria mente un po’ di più invece che finire nella trappola della censura… Spero ne potremo discutere dal vivo… A presto.
..e quand’è che avrei inneggiato alle leggi di qualsivoglia Stato? Se me lo fai notare (trasmissione, ora, minuto.. Più o meno, eh!) magari mi copro il capo di cenere, ma la vedo dura. Apprezzo la laicità della Francia che come tessuto sociale (loro la rivoluzione l’hanno fatta, noi ci siamo tenuti il Vaticano e ci sposiamo in chiesa anche tra compagni) hanno l’idea di citoyen al posto di quella di sudditi. Tutto lì.
Vedere che una radio contro la censura applicare la stessa a chi ha un’idea diversa dalla loro mi fa veramente ridere. L’anno scorso perché usava espressioni come “porca troia” considerate sessiste e discriminanti, oggi per aver manifestato la contrarietà a tutte le religioni viene considerato razzista. Non so se mi sono perso qualcosa ma tutto questo mi sembra assurdo.
Ho bisogno di un favore da parte di voi ascoltatori; da ieri sono a lavorare in montagna e non ho tempo né mezzi per farlo.
Mi cercate nella trasmissione in questione (20 aprile) la parte dove parlo del libro “La servitù volontaria” di Etienne de la Boetie e della Sindrome di Stoccolma? E magari mi mandate e/o pubblicate direttamente l’estratto audio come ho fatto con gli altri tre? Grazie.
«Ma certo i costumi, che in ogni cosa hanno gran potere su di noi, non hanno sotto alcun rispetto maggior efficacia che nell’insegnarci a servire e, come si dice di Mitridate che si assuefece a bere il veleno, a farci imparare a inghiottire e a non trovare per niente affatto amara la tossina della servitù.» (Discours de la servitude volontaire, traduzione mia, NdR). Ed eccoli là, i goscisti, i no-global, gli operaisti più o meno negriani, gli “autonomi”più o meno organizzati, gli “anarchici” più o meno transgenici, gli LGBT in cerca d’immortalità e tutti gli altri tecnocrati-sciamani en travesti, smascherarsi nella gigantesca purga che si sta consumando simultaneamente in tutto il mondo – grazie alla presunta emergenza globale da Coronavirus – contro il pensiero critico, contro l’autonomia dell’individuo, contro il luddismo «tecnofobo e nocivo», contro il dibattito democratico, investendo tutti i luoghi storici dei movimenti sociali. Rovesciando Debord, per loro e per l’epoca tutta «il più arcaico è anche il più moderno». Gli uni sposano dunque l’apartheid positivo né più né meno che la Corona britannica e certi regimi subsahariani passati o presenti; gli altri s’ergono avvocati ad avvocati e vendicatori dell’onore perduto di Vittorio-HIV-Agnoletto, di Paolo Villaggio, di Fausto-TWEED-Bertinotti, di Grazia-PMA-Francescato, di Rossana-MORETTI-Rossanda, di Toni-ELON-Negri, di Luca-TYSON-Casarini, che hanno portato le loro sprovvedute pecorelle a farsi massacrare a Genova. Perché non di Cesare, Pompeo e Crasso, dell’Ordine del Tempio e di Al Capone? Hammurabi non ce lo metti? E cosa dire di Batman (Veicolo del Covid-19), Pangolinman (alias La Cosa dei Fantastici Quattro, Tassista del Covid-19) e Spiderman (Ascensore del Covid-19)? Non che all’epoca i compagni non abbiano sottovalutato l’ampiezza e la virulenza della provocazione poliziesca costruita a Genova con la complicità di tutta quella bella gente davvero SINISTRA – a quel tempo ne discussi aspramente con Detour -, ma la libertà di parola (oh, Atene!), il dibattito democratico e la libertà di critica esistono apposta per evitare di commettere sempre gli stessi errori…
Dunque solidarietà piena e incondizionata a te e a La nave dei folli. Come direbbero i virologi, prevenire è meglio che curare. Grazie alle vostre «provocazioni», i sinistri e/o ambidestri amici di Hamas, di Putin e di Papa Francesco hanno perso la loro maschera tragica e i loro coturni sovversivi. E ora, avanti tutta!
Filippo
Ancora una domanda, visto che il blog non mi ha permesso di completare l’editing della mia prolissa recensione: perché i sinistri/ambidestri amici dell’apartheid positivo fanno un’eccezione solo nel caso di Israele, il cui vigore in materia (vedi l’emarginazione dello yiddish, cioè di una parte della sua cittadinanza, o il trattamento inflitto ai critici del sionismo nazionalista) non è inferiore a quello dei loro regimi amici, o crypto-amici?
P.S. Sono Filippo, non Filipp!!!
Ma che brutti Trip vi fate lì in radio?!?
Spesso, mi manca la tua trasmissione e trovo l’espulsione una reazione eccessiva. Non mi spingo a definirla “staliniana” perché non conosco abbastanza bene le motivazioni che l’hanno accompagnata, ma mi sento di non condividerla. Di fatto nella trasmissione “incriminata” hai invitato a un dibattito, a una dialettica, e in questo non vedo niente che possa giustificare l’allontanamento da RBO. L’unico motivo che posso trovarvi è l’essere scivolato (in alcuni brevi frammenti) su un piano che poteva essere interpretato come “personale” (e su questo la redazione potrebbe avere le sue ragioni), ma non hai mai mancato di metterti in discussione e credo che la cosa si sarebbe potuta risolvere in altro modo.
Se dovessimo avere la stessa reazione tutte le volte che non siamo d’accordo con chi è ai microfoni o tutte le volte che mandate cordialmente a fanculo gli ascoltatori, la radio non esisterebbe più da un pezzo.
Naturalmente il mio è un commento da chi guarda (ascolta) dall’esterno.