Dopo la riunione di redazione (via telematica, solo a voce) di stasera, lunedì 27 aprile 2020, ho deciso di sospendere la mia trasmissione. Diverse persone della radio mi hanno espresso le loro critiche sia sui toni della mia trasmissione, sia sulla post-presentazione della stessa (sessismo, minacce), verso il mio presunto atteggiamento di distacco e noncuranza o addirittura di scontro verso la redazione (che in effetti non frequento) e in generale per il modo di fare -come direbbero a Roma – da impunito.
Alcune critiche le ho ammesse, su altre ho espresso degli appunti, su alcuni giudizi generali non mi sono ritrovato, ma tant’è, se delle persone che fanno parte della mia stessa radio mi esprimono critiche e malesseri -che in generale mi sono sembrati genuini, è evidente che mi ci devo confrontare ammettendo le mie mancanze e ponendovi rimedio.
In assenza quindi di proposte pratiche da parte di chicchessia ho quindi proposto io stesso di sospendere la mia trasmissione in attesa di un confronto de visu costante.
Aggiungo solo una riflessione tardiva ma evidente sul gap generazionale che stasera ho avvertito come mai prima.
Chi vivrà vedrà, e comunque, continuate a sostenere la radio.
Mario “Spesso”
ps: attendo, soprattutto dai miei ascoltatori, (e lo dico davvero, porcatroia) le vostre critiche a me e alla mia trasmissione; quelle mi servono, per farci i pompini a vicenda c’è tempo.
E no la radio senza spessore perderebbe una trasmissione che oltre a essere storica è tuttora ,e gli interventi lo dimostrano, fra le più seguite. Ora si può anche essere in disaccordo con Mario ma una radio che fa della libertà la sua bandiera deve avere al suo interno voci differenti, Spessore è un patrimonio di tutti noi ascoltatori e non vogliamo perderlo. Mario ripensaci siamo con te.
Mi sa che la Radio non ha capito se stessa. Io l’ho sempre vista come una radio anarchica e fuori dai limiti di pensiero moralistici comuni. Ma evidentemente non è così. Io da ascoltatore non ho trovato eccessività sessiste o minacciose verso chicchessia, se non nel giocare linguistico molto terraterra che LoSpesso ci offre, e questo ci fa solo del bene .
Niente, anche qui il bigottismo la fa da padrone.
Per dio fate addirittura delle riunioni con la REDAZIONE!
Caricature in scala minore di tutto quello che contestate, siete una chiesa come tutte le altre.
Ma, abbi pazienza, carissimo o carissima o carissimi/I/O/U, secondo te come si gestisce una radio? A me non viene in mente altro che un’assemblea redazionale (aperta, perchè tale è) che delinea progetti, tempi, modi.. NO? Secondo te in che altro modo si può autogestire una radio (o un posto occupato, o un’officina..) ?? Cosa c’entra la chiesa? Lì mi risulta esserci una gerarxhia ben precisa.